Come molti altri comuni con una forte affluenza stagionale di turisti, anche Zermatt deve dimensionare le sue infrastrutture in funzione del periodo di alta stagione invernale e fa quindi capo a sorgenti supplementari per l’approvvigionamento di acqua potabile.
Le importanti sorgenti di Gand potevano finora essere utilizzate solamente per la produzione di neve artificiale a causa della durezza eccessiva (70°F) e dell’importante contenuto di solfati nell’acqua (600 mg/L). Tramite un impianto di osmosi inversa a bassa pressione è ora possibile ottenere, a seconda delle esigenze e sfruttando la pressione disponibile di 26 bar in entrata, un’acqua potabile con una durezza di 10°F e una concentrazione di solfati di 70 mg/l. Il tasso di recupero globale raggiunge l’84%.
L’impianto ha potuto essere integrato senza problemi nel peraltro ristretto edificio preesistente di Wichje, costruito nel 1923.
In seguito a un concorso pubblico, il comune ha scelto, fra le 6 offerte presentate, quella dalla ditta Membratec. Il processo di osmosi ha poi dovuto essere convalidato tramite un esperimento pilota di oltre due mesi. Quest'impianto di addolcimento d'acqua potabile tramite membrane è il primo di questo tipo in Svizzera.
Se il fabbisogno di acqua potabile si riduce, l’acqua della sorgente viene sfruttata energeticamente con una turbina situtata accanto all’impianto.
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